Io cresco e cammino da solo: le tappe dei primi passi e come aiutarli | Primi Anni

Io cresco e cammino da solo: le tappe dei primi passi e come aiutarli

I primi passi del vostro bambino sono un evento importante. Come aiutarlo nel migliore dei modi? La voce e il giocattolo preferito si prestano bene alla situazione.

 

I primi passi: un traguardo importante

 

I primi passi di un bambino sono molto importanti: essi sono il sentore del primo sviluppo motorio e del movimento del vostro bambino e compiere un passo avanti alll’altro per lui è molto difficile. Lasciare le mani della mamma o del papà e camminare significa per il bambino avere piena consapevolezza dello spazio che lo circonda: proprio per questo motivo egli deve essere molto sicuro dell’ambiente circostante e delle persone che lo circondano in quel momento. Ecco perché il bambino di norma muove i primi passi proprio in casa e in punti strategici dove si sente a suo agio, in genere quindi vicino al tappetino dei giochi o in camera sua vicino al lettino. Il mondo del bambino è affascinante e proprio per questo il suo camminare significa che è pronto, ma anche che i muscoli delle sue gambine sono efficacemente sodi da poter reggere il peso corporeo anche se molto esile.

Quali sono le fasi che precedono i primi passi del bambino?

 

Il bambino per muovere i primi passi deve necessariamente sviluppare sicurezza. Questo lo fa attraverso piccoli gesti che lo costringono a staccarsi dal ventre materno e a destreggiarsi verso il mondo. Esistono, quindi, varie fasi che possono susseguirsi che precedono i primi passi, mediante le quali si può monitorare il passare del tempo e l’inizio del camminare. Innanzitutto si deve ricordare che ogni bambino è diverso dagli altri e che non c’è un periodo generico e univoco durante il quale tutti i bambini iniziano a camminare. In generale si può però dire che intono al compimento del primo anno di età tutti i bambini cominciano a provare. 

La prima fase si registra quando il bambino tende a buttarsi in avanti e a protrarsi verso il genitore. Successivamente a questa spinta del bambino si iniziano a vedere i primi cambiamenti del suo modo di muoversi. In genere i bambini si muovono prima a carponi e poi tendono ad alzarsi e a muoversi liberamente. L’ultima fase è quella di far camminare il bambino sostenendolo in ogni suo spostamento con l’aiuto delle mani. Il bambino tenderà a sostenersi con entrambi le mani e poi con una sola, poi si lascerà del tutto. Ciò accade perché la spina dorsale e le gambe devono essere pronte e forti per sostenere il peso e questo processo avviene gradualmente. Si tratta di un processo evolutivo piuttosto naturale che avviene con il tempo e che ha bisogno di essere aiutato con l’uso di appositi strumenti che consentono, in vari intervalli temporali, al bambino di muoversi e di conoscere lo spazio che lo circonda.

 

Come aiutare il bambino a muoversi e a fare i suoi primi passi?

 

Aiutare il bambino a muoversi, da carponi fino a reggersi in piedi è facile ma il più delle volte vengono usate delle piccole strategie. Inizialmente il ruolo del genitore è fondamentale: egli aiuta il figlio a rinforzare la sua spina dorsale proprio mettendolo piano piano seduto e muovendogli le gambe. Si consiglia di attuare questo processo solamente dopo i tre mesi quando anche il collo si sarà rinforzato abbastanza, proprio per non danneggiare le nervature delicate che collegano il cranio e il collo del vostro bambino. Successivamente si deve dire che mettere il proprio bambino a carponi gli permetterà di dosare e conoscere la sua forza e anche di rinforzare le braccia. Il primo strumento che si usa per far rinforzare le gambe al pargolo è certamente il girello. Si tratta di un tavolino con delle ruote che il bambino può usare anche per correre; arriverà un momento in cui anche questo verrà gradualmente abbandonato. Il mondo del bambino diventa interessante però solo quando egli arriverà al punto di muovere i primi passi. Un aiuto notevole viene in queste circostanze dalle figure che gli sono a fianco. Chiamarlo o incoraggiarlo col tempo a muoversi è molto importante. In tale situazione è utile creare una situazione “comoda” per far muovere il bambino in sicurezza senza fargli assolutamente provare alcuna paura, magari utilizzando cuscini e coperte. Mi raccomando, non forzare mai alcuna situazione: ogni bimbo ha i suoi tempi ed è necessario non anticiparli per consentirgli di sentirsi a proprio agio in questa nuova dimensione di scoperta di sè e del mondo che lo circonda.

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